venerdì, Novembre 14, 2025

“Presunti illeciti nel bilancio delle Terme di Santa Cesarea”: la denuncia di due consiglieri

Salvatore Cazzato ed Emanuele Pispico, membri di minoranza del consiglio comunale di Santa Cesarea Terme, hanno presentato una denuncia.

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Salvatore Cazzato ed Emanuele Pispico, membri di minoranza del consiglio comunale di Santa Cesarea Terme, hanno presentato una denuncia al Collegio Sindacale delle Terme di Santa Cesarea, alla Corte dei Conti della Puglia e all’ANAC relativa alla presenza di presunti illeciti nel bilancio 2024 della società, i cui soci principali sono Regione Puglia e Comune di Santa Cesarea Terme. 

La prima irregolarità riguarderebbe le immobilizzazioni in corso, i cui importi risultano invariati da otto esercizi consecutivi. La mancata movimentazione di tali importi, secondo i due consiglieri, non sarebbe adeguatamente motivata. “La permanenza di immobilizzazioni prive di utilità effettiva – si legge nella denuncia – configura un rischio di iscrizione di poste fittizie, con potenziale danno patrimoniale e alterazione della rappresentazione economico-finanziaria della società. Ciò può determinare responsabilità anche di natura erariale”, tenuto conto che la società è a partecipazione pubblica. 

Non solo. Dai bilanci sociali risulta iscritto un credito per imposte anticipate su perdite fiscali sino all’esercizio 2020 per 713.733 euro. Nei bilanci successivi, tale posta non è stata oggetto di aggiornamento o rideterminazione. Il “Piano di Sviluppo 2025-2028” dell’azienda prevede utili futuri ante imposte nel triennio 2026-2028 per 722.132 euro, che consentirebbero l’utilizzo di imposte anticipate per un massimo stimabile di 173.312 euro. Da ciò, secondo i consiglieri, deriva una potenziale sopravvalutazione del credito per imposte anticipate pari a Euro 540.421. Per Cazzato e Pispico, “il mantenimento in bilancio di imposte anticipate non recuperabili comporta una significativa sopravvalutazione dell’attivo, con riflessi negativi sulla veridicità del patrimonio netto”. 

Inoltre, la società ha esercitato, per gli esercizi 2020, 2021, 2022 e 2023, la sospensione degli ammortamenti per un importo di circa 700.000 euro annui. La sospensione degli ammortamenti comporta l’obbligo di vincolare a riserva indisponibile del patrimonio netto un importo corrispondente. Terme di Santa Cesarea ha provveduto ad utilizzare tutte le riserve disponibili presenti nel patrimonio netto ma, nonostante questo, nel bilancio 2024 tali riserve risultano indicate come ancora disponibili e utilizzabili a copertura delle perdite. 

Secondo Salvatore Cazzato ed Emanuele Pispico, le presunte irregolarità segnalate “configurano potenziali gravi irregolarità contabili e gestionali, suscettibili di arrecare danno patrimoniale significativo alla società, ai soci, nonché, data la natura pubblica della partecipazione, di determinare profili di responsabilità erariale”. “Il nostro intervento non ha alcun fine politico – sottolineano i consiglieri – ma un unico obiettivo: difendere i lavoratori della società, perché soltanto una gestione sana e corretta può garantire la sicurezza dei loro contratti e la continuità delle tutele economiche. Da marzo ad oggi abbiamo assistito a proclami da parte degli amministratori della società e del comune con riferimento a risultati straordinari nell’anno in corso. Ci auguriamo che questo sia vero, ma temiamo sia l’ennesimo annuncio propagandistico legato anche alle imminenti elezioni regionali, tenuto conto che i dipendenti della società hanno, anche in quest’anno, ricevuto gli stipendi con mesi di ritardo”. 

“Assistiamo nuovamente al profondo disinteresse da parte degli organi di gestione della società e dell’amministrazione comunale. A quasi due settimane dalla nostra denuncia, non vi è stata alcuna risposta né dagli uni né dagli altri. Ci chiediamo se la società intenda proseguire con l’approvazione di un bilancio – forse approvato ieri 10.10.2025 – per noi dubbio o se, finalmente, chi la amministra si assumerà le proprie responsabilità”, concludono i Consiglieri. 

E i malumori per la gestione delle Terme di Santa Cesarea sono in seno non soltanto al gruppo di minoranza. Nel corso del consiglio comunale del settembre scorso l’assessore Simone de Rinaldis ha sottolineato come “la Società ha accumulato debiti complessivi per quasi 5 milioni di euro a fronte di ricavi per 3,5 milioni circa”. Inoltre, la Società ha accumulato debiti verso il Comune per circa 580 mila euro. 

“Questi dati mi impongono e ci impongono una riflessione – ha aggiunto De Rinaldis. Non sarebbe opportuno costituire un tavolo tecnico permanente, con il supporto dei tecnici e, se giuridicamente possibile, dei membri degli organi sociali nominati dal Comune, che consenta al Comune di essere più attivo nella gestione della Società? Di valutare le scelte gestionali che la Società intende intraprendere e magari, se possibile, agevolarle politicamente? Ed ancora vi è stata una manifestazione di interesse da parte di un operatore del mercato per la gestione della Società. Non sarebbe opportuno che il Comune, i tecnici e gli organi sociali, la valutino opportunamente?”.

Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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