giovedì, Ottobre 10, 2024

Il 60% degli italiani è favorevole all’introduzione del salario minimo

Per il 53,5% degli italiani l'istituzione del salario minimo è necessaria per limitare i troppi casi di sfruttamento della manodopera.

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Il 60% degli italiani è favorevole all’introduzione del salario minimo orario. È quanto si apprende da un sondaggio realizzato da True Data. In particolare, il 53,5% degli intervistati ritiene che l’istituzione del salario minimo sia necessaria per limitare i troppi casi di sfruttamento della manodopera attualmente presenti, mentre per il 6,3% la misura dovrebbe essere adottata ma escludendo alcune categorie come l’agricoltura, il lavoro domestico, l’assistenza agli anziani. Tra i contrari all’introduzione del salario minimo orario, l’8,9% crede che sia necessario stabilire una retribuzione minima oraria, ma con un importo inferiore a 9 euro. Tale importo, infatti, potrebbe causare un aumento della disoccupazione. Per il 24,% degli intervistati, il salario dovrebbe essere generato solo dall’incontro della domanda delle imprese e dell’offerta del lavoratore.

Nei primi giorni di luglio, i partiti di minoranza hanno depositato la proposta di legge per l’istituzione del salario minimo orario a 9 euro all’ora. Il testo è stato sottoscritto da Partito democratico, MoVimento 5 stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Azione e +Europa. La proposta di legge, intitolata “Disposizioni per l’istituzione del salario minimo”, è composta da otto articoli. Il primo articolo prevede che, in attuazione dell’articolo 36, primo comma, della Costituzione, i datori di lavoro, imprenditori e non imprenditori, «sono tenuti a corrispondere ai lavoratori di cui all’articolo 2094 del codice civile una retribuzione complessiva sufficiente e proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro prestato».

Le intenzioni di voto

Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni continua ad essere il primo partito nelle intenzioni di voto degli italiani. Aumenta il margine di vantaggio nei confronti del Partito democratico: rispetto al 30 giugno scorso, la distanza tra i due partiti è cresciuta dello 0,7%. La coalizione di Centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) è al 46%, quella di Centrosinistra (Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verde Sinistra) è ferma al 39%. Italia viva, Più Europa, Per l’Italia con Paragone e Unione popolare ottengono un gradimento inferiore alla soglia di sbarramento. Quattro italiani su dieci sono indecisi o non intendono recarsi alle urne.

Di seguito le rilevazioni relative alle intenzioni di voto per principali partiti politici. Il sondaggio è stato realizzato dall’istituto SWG per l’emittente La7. I dati del sondaggio sono confrontati con i risultati delle rilevazione effettuate il 30 giugno scorso dallo stesso istituto sondaggistico.

Fratelli d’Italia28,7% (+0,1%)
Partito democratico20% (-0,3%)
MoVimento 5 stelle15,9% (-0,4%)
Lega9,8% (+0,5%)
Forza Italia7,5% (+0,4%)
Azione3,4% (-0,1%)
Alleanza Verdi – Sinistra3,1% (-0,2%)
Italia viva2,9% (-0,2%)
+ Europa2,6% (+0,3%)
Per l’Italia con Paragone2,2% (+0,1%)
Unione popolare1,8% (+0,1%)
Indecisi/astenuti40% (+0,3%)
Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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