lunedì, Maggio 13, 2024

UNICEF: 230 milioni di bambine e donne hanno subito mutilazioni genitali

Le stime globali mostrano un incremento del 15% del numero totale di sopravvissute alle mutilazioni genitali rispetto a otto anni fa.

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Secondo un nuovo rapporto lanciato oggi dall’UNICEFoltre 230 milioni di bambine e donne in vita hanno subito mutilazioni genitali femminili. Le stime globali aggiornate mostrano un incremento del 15% del numero totale di sopravvissute alla pratica rispetto ai dati rilasciati otto anni fa. Si tratta di 30 milioni in più di ragazze e donne.

Female Genital Mutilation: A Global Concern è la più aggiornata raccolta di statistiche sulle mutilazioni genitali femminili. Questa pratica viola i diritti umani di ragazze e donne e può lasciare conseguenze fisiche, psicologiche e sociali. Il rapporto mostra che i dati più elevati si riscontrano nei paesi africani, con 144 milioni di casi, seguiti da 80 milioni in Asia e 6 milioni in Medio Oriente, con un numero maggiore di casi stimati nelle piccole comunità praticanti e nei Paesi di migrazione in altre parti del mondo.

Lanciati in occasione della Giornata Internazionale della Donna, i dati mostrano che il ritmo dei progressi per porre fine alle mutilazioni genitali femminili rimane lento, molto lontano dal raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite di eliminare questa pratica. Il ritmo globale di diminuzione dovrebbe essere 27 volte più veloce per porre fine alla pratica entro il 2030.

L’analisi mostra anche che 4 sopravvissute su 10 alle FGM vivono in contesti fragili e colpiti da conflitti, dove la crescita demografica è altrettanto rapida. Questa combinazione può mettere a dura prova i servizi scolastici e sanitari, dirottare le risorse verso le crisi e interrompere i programmi che affrontano la disuguaglianza di genere, rendendo più difficile affrontare le conseguenze di tali pratiche. Il rapporto rileva anche che che l’atteggiamento nei confronti delle mutilazioni genitali femminili sta cambiando. Secondo il rapporto, circa 400 milioni di persone nei paesi in cui si effettua questa pratica dell’Africa e del Medio Oriente – ovvero due terzi della popolazione – si oppongono alle mutilazioni genitali femminili.

«Le mutilazioni genitali femminili offuscano il futuro della bambine»

«Le mutilazioni genitali femminili danneggiano il corpo delle bambine, offuscano il loro futuro», ha dichiarato la Direttrice generale dell’UNICEF, Catherine Russell. «Stiamo anche assistendo a una tendenza preoccupante: sempre più bambine vengono sottoposte a questa pratica quando sono molto piccole, spesso prima del loro quinto compleanno. Questo riduce ulteriormente il margine di intervento. Dobbiamo rafforzare le azioni per porre fine a questa pratica dannosa».

Per eradicare le FGM, l’UNICEF chiede ai leader e alle comunità di raddoppiare gli sforzi per porre fine alla discriminazione e disuguaglianza di genere; investire urgentemente in servizi per le ragazze, promuovere la capacità di agire e le risorse delle ragazze; dare priorità ai diritti delle bambine nelle leggi e nelle politiche; monitorare meglio la diffusione di questa pratica attraverso dati di qualità.

Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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