Gazprom ha comunicato che dalle tubature dei gasdotti Nord Stream colpite dalle recenti esplosioni sono fuoriusciti 800 milioni di metri cubi di gas naturale, che ha creato una gigantesca nube che ha toccato anche l’Italia. Secondo gli esperti, non ci sono rischi di inquinamento né rischi per la salute dei cittadini. Il volume di gas fuoriuscito è equivalente a tre mesi di fornitura per la Danimarca.
Secondo alcuni esperti interpellati dal Guardian, «a piazzare le bombe che hanno provocato quattro falle nel gasdotto Nord Stream 1 e 2, a circa 80 metri di profondità nelle zone economiche esclusive di Svezia e Danimarca, potrebbero essere stati i robot di manutenzione che operano all’interno della struttura del gasdotto durante lavori di riparazione. Se questa teoria si rivela corretta, la natura sofisticata dell’attacco e la potenza dell’esplosione aggiungerebbero peso ai sospetti che gli attacchi siano stati effettuati da un potere statale. Il dito è puntato contro la Russia». Secondo la testata tedesca Spiegel, gli oleodotti Nord Stream 1 e 2 sarebbero stati colpiti in quattro punti da esplosioni con 500 chili di tritolo.
Sul danneggiamento del gasdotto Nord Stream è intervenuta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: «La crisi energetica è grave. E richiede dall’Europa una risposta comune che permetta di ridurre i costi energetici per famiglie e imprese. Abbiamo già fatto passi importanti. Ad esempio, ieri abbiamo concordato insieme di limitare i profitti eccezionali realizzati da alcune società energetiche. Bisogna fare di più. Restiamo uniti e formiamo insieme la nostra Unione dell’energia, forte e resiliente. L’Europa ha tutto ciò di cui ha bisogno per liberarsi dalla nostra dipendenza dalla Russia. È una questione di volontà politica. Senza una risposta europea comune, rischiamo seriamente la frammentazione. Come in passato, dobbiamo preservare condizioni di parità ed evitare distorsioni del mercato unico. Quindi il compito che ci attende è chiaro. Dobbiamo fare di più per contenere l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia che stanno indebolendo la nostra economia».