Chi era Fabio Ridolfi

Lunedì Fabio Ridolfi è mancato. Lo ha fatto revocando il consenso alla nutrizione e all'idratazione artificiali. La sua storia.

Nella giornata di lunedì, la sua famiglia ha comunicato la morte di Fabio Ridolfi, un uomo di 46 anni che aveva scelto la revoca del consenso alla nutrizione e all’idratazione artificiali. Nel pomeriggio di lunedì aveva avviato la sedazione profonda. Fabio Ridolfi era immobilizzato da 18 anni a letto a causa di una tetraparesi. Il 19 maggio scorso aveva ottenuto il via libera dal Comitato etico per l’aiuto medico alla morte volontaria. Il Comitato aveva verificato la sussistenza dei requisiti ma non aveva indicato le modalità né il farmaco che Fabio avrebbe potuto autosomministrarsi. «Da due mesi la mia sofferenza è stata riconosciuta come insopportabile. Ho tutte le condizioni per essere aiutato a morire. Ma lo Stato mi ignora. A questo punto scelgo la sedazione profonda e continua anche se prolunga lo strazio per chi mi vuole bene», aveva dichiarato l’uomo.

«Fabio Ridolfi è morto senza soffrire, dopo ore di sedazione e non immediatamente come avrebbe voluto», hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni. «Da quattro mesi aveva chiesto l’aiuto medico al suicidio, rientrando nelle condizioni previste dalla Corte costituzionale. Una serie di incredibili ritardi e di boicottaggi da parte del Servizio sanitario l’hanno portato a scegliere la sedazione profonda e la sospensione dei trattamenti di sostegno vitale in corso. Oggi vogliamo innanzitutto unirci al dolore della famiglia di Fabio. Da domani continueremo a batterci affinché non si ripetano simili ostruzionismi e violazione della volontà dei malati. Continueremo in ogni caso a fornire aiuto diretto alle persone che si rivolgeranno a noi per far valere il loro diritto di decidere sulla propria vita».

La vita di Fabio

Fabio Ridolfi nasce il 5 di marzo del 1976 a Chieri, nella provincia di Torino. Ancora piccolissimo si trasferisce assieme alla famiglia nelle Marche, in provincia di Pesaro. Sin da piccolo, Fabio è appassionato di arte e musica. Frequenta la scuola d’arte ad Urbino e negli anni ’90 mette su un gruppo musicale insieme agli amici e al fratello Andrea. È amante del calcio e tifoso della Roma. Lavora nella piccola impresa di famiglia nel settore dell’edilizia. Verso la fine del 2003 decide di cambiare lavoro e comincia a lavorare come muratore presso una ditta del paese. Farà questo lavoro fino alla fine di febbraio del 2004.

Domenica 29 febbraio 2004, 5 giorni prima del suo 28esimo compleanno, durante la cena domenicale con i genitori, Fabio viene colto da un malore improvviso che gli causa prima una perdita immediata dell’equilibrio, poi l’intorpidimento di tutto il lato sinistro del corpo. Dopo qualche giorno in ospedale, arriva la diagnosi: Tetraparesi da rottura dell’arteria basilare, una patologia irreversibile che lo ha costretto, per 18 anni ad essere immobilizzato a letto, senza poter muovere nessuna parte del corpo, se non gli occhi, con cui Fabio ha comunicato grazie ad un puntatore oculare.

Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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