Si celebra oggi la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, istituita con la legge n.20 dell’8 marzo 2017. La scelta della data ha un forte valore simbolico: il 21 marzo è il primo giorno di primavera. Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e promotore della giornata, ha raccontato le motivazioni di tale scelta nel libro L’amore non basta (Giunti 2020): «Avevamo scelto il primo giorno di primavera proprio per dare il senso di un impegno di lungo periodo. È a primavera che si gettano i semi, anche i semi di speranza, sapendo che andranno poi coltivati, con fatica, perizia e passione, perché diano frutto».
Ogni anno, il 21 marzo, Libera ricorda con una cerimonia pubblica le vittime innocenti di tutte le mafie. Lo fa anche leggendo i 1081 nomi dell’elenco delle vittime innocenti delle mafie, che Libera cura da 29 anni. 1081 storie che ripercorrono tutta la storia d’Italia, dall’Unità fino all’anno scorso, dimostrando così che, almeno in alcuni territori, le mafie continuano a sparare. I nomi inseriti quest’anno nell’elenco sono dodici. Dodici storie di cui Libera è venuta a conoscenza grazie alle segnalazioni di tanti cittadini e cittadine che, scavando nella memoria dei propri territori, hanno contribuito a farle riemergere dall’oblio.