sabato, Luglio 27, 2024

In Libia i migranti sono torturati davanti ai familiari

Il racconto dei migranti provenienti dalla Libia, «torturati dai carcerieri, ripresi con dei video inviati alle famiglie per chiedere denaro».

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Il 4 gennaio scorso la nave Geo Barents dell’Ong Medici senza frontiere ha attraccato al porto di Taranto. Nella città pugliese sono sbarcati 85 migranti soccorsi tra l’1 e il 2 gennaio scorso nel Mediterraneo, prima dell’entrata in vigore del nuovo Decreto sicurezza fortemente criticato dalle Ong.

Come riportato da Valeria D’Autilia su La Stampa, tra i migranti a bordo della Geo Barents vi erano due calciatori abbastanza famosi in Siria. Secondo quando da loro raccontato, la loro famiglia avrebbe pagato 7 mila dollari per metterli in viaggio su un barchino dalle condizioni precarie, affinché non facessero la fine di altri ragazzi uccisi per non aver dato soldi ai trafficanti libici.

«Vengono violentati e torturati dai loro carcerieri, spesso ripresi con dei video che mandano alle famiglie per chiedere in cambio denaro. A volte li torturano in diretta con delle videochiamate su WhatsApp o Messenger per costringerli a pagare». Lo racconta Riad, un mediatore culturale a bordo della nave di Msf. Alle persone che scappano da guerra e povertà viene promesso «un lavoro in Libia o in Europa. Poi, appena i migranti arrivano in aeroporto da Paesi come Siria, Pakistan, Egitto, ad attenderli c’è l’autista che li vende ai trafficanti o alle milizie libiche». Chi non ha i soldi per il riscatto o per pagare il viaggio viene ucciso. Chi riesce a salire su un barchino, rischia la vita.

Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nel 2021 24.684 i migranti sono stati intercettati in mare e riportati in Libia dalle autorità del Paese. Il dato è in calo del 24% rispetto al 2021, quando furono 32.425.

Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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