Morte di un commesso viaggiatore al Parenti di Milano

Morte di un commesso viaggiatore: il classico contemporaneo di Arthur Miller rivive al Parenti di Milano con Michele Placido e Alvia Reale.

Morte di un commesso viaggiatore: lo straordinario testo del drammaturgo statunitense Arthur Miller rivive in scena al Teatro Franco Parenti di Milano. Sul palco, a regalare l’emozione di vedere restituito uno dei classici del dramma del Novecento, Michele Placido e Alvia Reale nei ruoli protagonisti, per la regia di Leo Muscato.

Il dramma di Arthur Miller

Il dramma di Arthur Miller è una commovente tranche de vie che con acume mette a nudo le contraddizioni e le fragilità del sogno americano. Willy Loman, il protagonista, è un commesso viaggiatore (travelling salesman) anziano e affaticato da un mondo che corre più veloce di lui. Non riesce più a macinare i chilometri necessari per finalizzare una vendita come una volta, e i profitti sono calati vertiginosamente. Ha la sensazione di aver fallito in qualcosa, anche se è troppo stupido o troppo ipocrita per dirsi la verità. Insieme a lui, la moglie e i suoi due figli, ormai adulti, allevati nel culto dell’apparenza, del farsi-ben-volere, del successo facile.

Tormentato dal passato e dalle ristrettezze economiche, dal mito della ricchezza, il commesso viaggiatore di Miller è un uomo sostanzialmente meschino, ma con cui è impossibile non empatizzare. Willy è talmente piccolo e in balia delle sue illusioni da fare tenerezza. Il prototipo dell’anti-eroe novecentesco, l’immagine riflessa di ciò che ognuno di noi potrebbe facilmente diventare. Una somma di pensieri, parole, opere e omissioni: tentativi, per lo più sbagliati.

La serata

Grande emozione in sala per le parole introduttive della direttrice, Andrée Ruth Shammah, che saluta Alessandro Haber, impossibilito a interpretare il ruolo del titolo per motivi di salute. Preziose a fine serata, invece, quelle di Michele Placido, che ricordando gli anni a Milano con Strehler e commentando la situazione attuale, nel ringraziare il pubblico perde, per la prima e unica volta, il controllo della voce, rotta dalla commozione.

Federico Demitry

Morte di un commesso viaggiatore al Parenti

Michele Placido
Alvia Reale
in
Morte di un commesso viaggiatore
di Arthur Miller
traduzione di Masolino D’Amico
con Fabio Mascagni, Michele Venitucci
con la partecipazione di Duccio Camerini nel ruolo di Charley
e con Stefano Quatrosi, Beniamino Zannoni, Paolo Gattini, Caterina Paolinelli, Margherita Mannino, Gianluca Pantosti, Eleonora Panizzo
regia Leo Muscato
scene Andrea Belli
costumi Silvia Aymonino
disegno luci Alessandro Verazzi
musiche Daniele D’Angelo

produzione GOLDENART PRODUCTION in coproduzione con Teatro Stabile del Veneto e Teatro Stabile di Bolzano

Federico Demitry
Federico Demitry
Laureato in Letterature comparate all'Università Cattolica di Milano, insegna letteratura inglese e italiano L2. Collabora con alcune riviste, occupandosi principalmente di letteratura e teatro. E' inviso alla cultura ufficiale e ai circoli degli amici degli amici. Sentimento che, peraltro, ricambia.

Simili

Doppio Sogno – Rifici e le geometrie dell’inconscio

Recensione dello spettacolo Doppio Sogno, adattamento da Arthur Schnitzler, regia di Carmelo Rifici, in scena al Piccolo Teatro di Milano.

Due volte Tito – Ripensare il contemporaneo

Due volte Tito - Sopravvivere alla tragedia. Al Teatro i di Milano va in scena una potente riscrittura del Tito Andronico di Shakespeare. Un lavoro giovane, acuto, nuovo che invita a ripensare il contemporaneo e il rapporto con la nostra cultura.

Carne Blu: l’Orlando di Federica Rosellini al Piccolo Teatro

Federica Rosellini porta in scena al Teatro Piccolo di Milano il suo Carne Blu, tratto dall'omonimo romanzo.

Il cesso di Pandora e il surrealismo dei Gordi

Il nonluogo di un bagno pubblico, il mito di Pandora, molte esistenze e il gioco della carne del mondo: tutto questo è lo spettacolo del Teatro dei Gordi.

L’Uomo dal Fiore in Bocca di Pirandello in scena al Menotti

L'Uomo dal Fiore in Bocca di Luigi Pirandello con Lucrezia Lante della Rovere, adattamento e regia di Francesco Zecca al Menotti di Milano.

SOCIAL