giovedì, Ottobre 10, 2024

71.000 cani sono stati abbandonati nel 2022

Il dato relativo ai cani abbandonati diminuisce dell’1% rispetto al 2021. In calo le adozioni dai canili rifugio.

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In Italia, ad oggi, mancano all’appello dell’anagrafe canina almeno 2 milioni di cani. È quanto emerge dal rapporto “Animali in città” redatto da Legambiente. A preoccupare, nel 2022, è il numero dei cani vaganti (cani randagi e padronali con una gestione non controllata) che in tutta la Penisola oscilla tra 400 e 700 mila e quello dei cani randagi (senza proprietari che li rivendicano), il cui numero va dai 200 ai 350 mila. Ad incidere su questo dato vi è il tema dei cani abbandonati. Nel 2022, in base ai dati forniti dalle amministrazioni comunali, sono stati abbandonati 71.000 cani. Il dato è in diminuzione dell’1% rispetto al 2021 anno in cui, però, si era segnato un significativo aumento sul 2020, pari al 43%. Preoccupante anche il dato delle adozioni dei cani dai canili rifugio, che passa dal 53% del 2020, al 41% nel 2022 (-12%). 

Dal report emerge che, nonostante la crescita del 5% rispetto al 2021 della spesa pubblica italiana nel settore degli animali di affezione, non si assiste ad un miglioramento nel monitoraggio, nella regolamentazione e nei controlli da parte della amministrazioni pubbliche. Solo il 43,8% delle Amministrazioni comunali che ha fornito dati a Legambiente dichiara di conoscere con esattezza il numero di strutture dedicate agli animali di affezione presenti sul proprio territorio. La percentuale cala al 40% per quel che riguarda la conoscenza delle colonie feline. Ancora più bassa la soglia dei Comuni che hanno dichiarato di avere spazi aperti dedicati agli animali d’affezione (solo il 37%).

Solo il 41,8% dei Comuni dichiara di conoscere il numero complessivo dei cani iscritti in anagrafe canina presenti nel proprio territorio. Il 7,4% dei Comuni ha regolamentato possibili agevolazioni fiscali per le adozioni dei cani. Il 6% dei comuni ha previsto regolamenti con agevolazioni o oneri fiscali per il controllo delle popolazioni. Per ciò che riguarda la sterilizzazione, i numeri sono ancora lontani se si vuole puntare ad una seria politica di controllo demografico. Nonostante un leggero incremento rispetto al 2021 del 3%, solo il 50% delle Aziende sanitarie ha dichiarato di aver effettuato azioni di prevenzione. Meno di 1 Comune su 2 (il 42,9%) ha effettuato specifici controlli sulle avvenute sterilizzazioni e sull’installazione del microchip. Solo il 53,6% dichiara di aver dotato il proprio personale di lettore microchip.

Per migliorare l’attuale situazione, Legambiente ha formulato tre proposte: potenziare l’approccio One Health, arrivare ad assumere a tempo indeterminato 10.000 veterinari pubblici in servizio entro il 2030, rendere pienamente operativo in tutte le regioni d’Italia il Sistema Informativo nazionale degli Animali da Compagnia.

Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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