giovedì, Dicembre 4, 2025

La protesta de “La Fenice”

Negli ultimi giorni, il Teatro “La Fenice” di Venezia sta vivendo una rivolta. Protagonista della protesta è Beatrice Venezi.

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Negli ultimi giorni, il Teatro “La Fenice” di Venezia sta vivendo una rivolta. Protagonista della protesta è Beatrice Venezi.

Il teatro venne inaugurato nel maggio del 1792. Teatro lirico di Venezia, è uno dei più prestigiosi teatri al mondo. Nel 1836, a causa di un incendio, rischiò una distruzione totale. In scena sono state eseguite opere di Bellini, Donizetti, Rossini, Verdi.

La protesta che sta vivendo in questi giorni riguarda la nomina della nuova direttrice Beatrice Venezi perché ritenuta inadeguata. Il suo incarico dovrà vederla partecipe dalla stagione 2026/27 fino al 2030. Figlia di Gabriele Venezi, si è diplomata in pianoforte al Conservatorio di Lucca e in
direzione d’orchestra al Conservatorio di Milano. Ricordata per la dichiarazione di voler essere chiamata “Direttore d’orchestra” e non direttrice perché il sesso non influisce la professione ma deve essere giudicata dal talento. Molto spesso è stata al centro di polemiche, soprattutto per la sua vicinanza politica al centrodestra.

Ritenuta inadeguata, i musicisti chiedono la revoca della nomina per i motivi da loro indicati nella lettera: “Il Direttore Venezi non ha mai diretto né un titolo d’opera né un concerto sinfonico pubblico in cartellone alla Fenice. Il suo curriculum non è minimamente paragonabile a quello delle grandi bacchette che, in passato, hanno ricoperto il ruolo del Direttore Musicale di questo Teatro. Venezi non ha mai diretto nei principali teatri d’opera internazionali, né il suo nome compare nei cartelloni
dei più importanti festival del panorama musicale mondiale.

Musicisti contrariati anche dalle conseguenze che porterà la nomina. Già nelle prime 24h numerosi abbonati hanno disdetto abbonamenti storici, portando a un danno economico del teatro e danneggiando soprattutto la credibilità e l’immagine.

Sabato 27 settembre, prima del concerto, i musicisti hanno distribuito al pubblico dei volantini con su scritto che la musica non è intrattenimento ma è arte. Dopo la fine del concerto diretto dal M° G. Mengoli, il pubblico ha iniziato a lanciare i volantini dagli spalti.

La protesta non mira alle sue idee e ai suoi valori, ma alle sue competenze ed esperienze. C’è però da dire che l’orchestra, tramite la scritta sui volantini, ha voluto mandare un enorme
messaggio che non riguarda solo l’ambiente lavorativo.

“LA MUSICA NON HA COLORE. NON HA GENERE. NON HA ETÀ. LA MUSICA È ARTE. NON INTRATTENIMENTO.”

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