giovedì, Dicembre 12, 2024

Una legge per tutelare gli studenti universitari con DSA

La petizione dell'AID chiede il pieno riconoscimento delle misure compensative e degli investimenti nella diagnosi degli adulti con DSA.

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L’Associazione Italiana Dislessia ha lanciato una petizione per chiedere al Governo e al Parlamento di approvare subito una legge che garantisca pari diritti e opportunità agli studenti universitari con Disturbi specifici dell’apprendimento. La petizione chiede il pieno riconoscimento di strumenti e di misure compensative nel percorso accademico e la presenza di almeno un centro pubblico per la diagnosi degli adulti con DSA in ogni regione. Grazie alla legge 170 del 2010, gli studenti con Disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia) a scuola hanno diritto ad usare degli strumenti compensativi. All’università, invece, l’uso degli strumenti è concesso a discrezione del singolo docente.

Secondo l’AID, in Italia gli studenti con DSA sono quasi 20 mila. Nello specifico, la petizione chiede di dare il diritto a tutti questi studenti di utilizzare strumenti che li mettano nelle stesse condizioni dei loro colleghi, come computer con sintesi vocale e correttore ortografico, formulari, mappe concettuali e calcolatrice. Gli studenti con DSA «devono avere la possibilità di svolgere gli esami universitari in forma orale invece che scritta, oppure di spezzare l’esame in più prove per ridurre l’affaticamento», si legge nel testo della petizione. Inoltre, considerato che è indispensabile essere in possesso di una certificazione diagnostica per poter usufruire degli strumenti compensativi, si chiede che in ogni regione ci sia almeno un centro diagnostico per adulti gratuito.

L’attuale normativa

Ad oggi, alcune misure riguardanti gli studenti con DSA sono normate, altre sono discrezionali. Le differenza tra atenei e all’interno degli stessi atenei sono significative. Ogni singolo docente può scegliere se concedere o meno ad uno studente l’utilizzo di alcuni strumenti compensativi. Si tratta, nei fatti, di una concessione, e non dell’esercizio di un diritto.

Per accedere ai servizi forniti dagli atenei lo studente deve presentare la diagnosi clinica di DSA. Sono valide soltanto le diagnosi rilasciate dalle strutture del SSN o dagli enti accreditati dalle Regioni. La certificazione diagnostica ottenuta dopo il compimento del diciottesimo anno di età è valida per tutto il percorso universitario. La certificazione ottenuta prima del compimento della maggiore età deve essere aggiornata ogni tre anni.

Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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