domenica, Maggio 19, 2024

Referendum: la nostra intervista a Carolina Varchi

La posizione di Fratelli d'Italia sul referendum, il voto "fuori sede", la proposta di modifica del reato di mancato versamento dell’IVA.

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Pubblichiamo un estratto dell’intervista realizzata al Deputato Carolina Varchi nell’ambito della rassegna Piazza Parlamento, realizzata in vista dei referendum del 12 giugno prossimo.

L’Onorevole Carolina Varchi è originaria di Palermo. Durante i suoi studi universitari, è stata presidente provinciale di Azione universitaria, la più giovane presidente in Italia per poi essere eletta, nel 2005, nell’esecutivo nazionale. Ha rappresentato gli studenti di Giurisprudenza nei vari organi collegiali, tra cui il Consiglio degli Studenti. In quest’organo ha ricoperto il ruolo di presidente della commissione cultura. Si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo con una tesi sulle Politiche per la tutela dei beni culturali e il ruolo dei privati. È avvocato penalista. Ha presieduto la sezione di Palermo dell’Associazione Nazionale dei Giovani Avvocati.

È stata vicepresidente nazionale della Giovane Italia, movimento giovanile del Popolo della Libertà. Successivamente, si è dimessa dall’incarico per fondare Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Con Fd’I è stata quindi eletta alla Camera dei Deputati nel 2018. È Capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Giustizia e membro del Comitato Consultivo sulla Condotta dei Deputati. Inoltre, da gennaio 2020, è Responsabile del Dipartimento delle Politiche per il Mezzogiorno e la Coesione Sociale per Fratelli d’Italia. La videointervista integrale è consultabile cliccando sul presente link.

Onorevole, qual è la posizione Sua e di Fratelli d’Italia in merito ai cinque quesiti referendari?

Vi ringrazio per questo momento di approfondimento. Purtroppo su questi referendum è calata una coltre di silenzio che io trovo inaccettabile. Troppo spesso le questioni che riguardano il pianeta giustizia nel suo complesso vengono erroneamente derubricate a fatti tecnici che riguardano soltanto gli avvocati, i magistrati, il personale che lavora nei tribunali e ovviamente noi politici. Io lo ritengo un errore molto grave poiché la giustizia incide sulla vita quotidiana di ciascuno. Molto spesso anche per il semplice riconoscimento di un proprio diritto ci si deve rivolgere al tribunale. Quindi, avere una giustizia che funzioni, che sia veloce, che sia garanzia di terzietà e di imparzialità non è una questione meramente tecnica ma è una questione che riguarda ogni singolo cittadino.

La mia personale posizione, condivisa da tutto il mio partito, è di votare no al quesito sull’abrogazione della Legge Severino e al quesito sull’abrogazione di uno dei presupposti per esercitare la custodia cautelare. Ritengo che, pur non condividendo alcune applicazioni distorte della Legge Severino che infatti credo vanga cambiata nel suo complesso, la legge abbia introdotto degli elementi che vanno salvaguardati. È opportuno l’intervento del legislatore e non la semplice abrogazione tramite un referendum. È innegabile che anche la custodia cautelare sia stata stata talvolta applicata in modo distorto, come strumento di pressione nei confronti dell’indagato e non invece nella sua originaria funzione. Queste applicazioni distorte meritano un approfondimento ma la custodia cautelare ha un’efficacia special-preventiva e deterrente.

Voterò convintamente sì agli altri quesiti. È molto importante che si raggiunga il quorum, e questo non è scontato. Quindi, l’invito che rivolgo a tutti è di andare a votare.

I quesiti riguardanti la depenalizzazione della cannabis e il fine vita non sono stati approvati dalla Consulta. Qual è la sua opinione su questi due temi, molto sentiti dalla popolazione?

Sono delle tematiche di forte interesse di cui il legislatore si sta già occupando. Ho accolto con favore la pronuncia della Consulta sull’inammissibilità. Sono contraria a qualsiasi forma di alleggerimento sanzionatorio in ordine al consumo di droghe. Ritengo sia un errore concettuale provare a distinguere fra droghe leggere e droghe pesanti. In questo momento alla Camera dei Deputati è in esame, nella Commissione in cui sono capogruppo, un provvedimento in materia di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. Quindi, il legislatore sta facendo il suo percorso nell’equilibrio tra le sensibilità diverse presenti nelle varie forze rappresentate alla Camera.

Secondo me è giusto che su temi come questo il legislatore faccia il suo così com’è già accaduto in materia di di fine vita. Un lungo e articolato percorso ha portato alla creazione di una norma. Personalmente non la condivido, perché la ritengo un approccio fallimentare da parte dello Stato al tema del fine vita rispetto al quale invece bisognerebbe investire su strumenti di conforto, sostegno, vicinanza materiale e spirituale. Penso alle cure palliative, che in Italia esistono sulla carta ma non sono garantite a tutti.

Come si esprime in merito alla proposta di eliminazione del quorum nei referendum?

Non sono d’accordo perché credo che il referendum sia un importantissimo strumento di partecipazione popolare e, proprio perché esso dispieghi tutta la tua forza nel rispetto di ciò che il legislatore dell’epoca ha voluto immaginare, è necessario che la partecipazione sia effettiva. Quindi il quorum, essendo l’unico strumento di valutazione dell’effettiva partecipazione, a mio avviso è necessario. Altrimenti, si lascerebbe nelle mani di una sparuta minoranza l’attivazione di strumenti referendari che com’è noto hanno un impatto sul nostro ordinamento.

È favorevole a garantire la possibilità di esercitare il diritto di voto anche “fuori sede”, almeno nei referendum?

Com’è noto io provengo dal mondo della destra italiana che si è fortemente battuta per dare il voto agli italiani all’estero. Una nostra storica battaglia che diventò legge grazie a un grande uomo di destra come Tremaglia. La partecipazione al voto è da sempre un nostro obiettivo. Solo con riferimento ai quesiti referendari, non troverei strano ricorrere tanto a procedure telematiche di registrazione del voto quanto alla possibilità di consentire a chi si trova fuorisede di votare. Credo che i tempi siano maturi, la tecnologia ci viene in aiuto: utilizziamola per garantire una più ampia partecipazione. Si darebbe davvero un senso allo strumento del referendum sottoposto a quorum.

Lei ha proposto di modificare il reato di mancato versamento dell’IVA. In particolare, ha proposto l’esclusione della punibilità per condotte derivanti da crisi di liquidità. Per quale motivo ritiene importante l’approvazione di tale modifica?

In questo periodo pandemico, con riferimento ai reati tributari, i tribunali d’Italia affollati da imprenditori, nella quasi totalità piccoli e medi, che si ritrovano nei tribunali per l’applicazione di norme nate in epoche lontane dalla follia a cui questo virus ci ha sottoposti. Mi sono chiesta: è giusto sanzionare penalmente un imprenditore che si è trovato di fronte alla scelta tra dar da mangiare ai propri operai o pagare le tasse? Mi sono riferita ad un imprenditore tipo italiano, una persona tendenzialmente ligia ai propri doveri ma che, a causa di una situazione straordinaria, non riesce ad ottemperare sotto il profilo economico ai propri doveri.

Io credo che la mia proposta sia un atto assolutamente dovuto da parte del legislatore. Nell’epoca in cui la politica non ha saputo dare risposte sufficienti, non ha saputo fornire l’aiuto necessario ai tanti titolari di partita IVA, è doveroso intervenire onde evitare che tanti bravi ed onesti imprenditori, tanti lavoratori, tante famiglie si trovino in difficoltà a causa della mancata applicazione di una norma alla quale non possono sfuggire non per volontà ma per impossibilità. La mia previsione normativa non è una volontà di aiutare chi opera in malafede, di aiutare in chi vuole evadere le tasse. È una norma che vuole sostenere chi realmente si è trovato in difficoltà.

Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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