sabato, Luglio 27, 2024

Il tentativo di nascondere il genocidio in Tigray

Il governo tigrino denuncia la distruzione dei resti delle vittime del genocidio in Tigray da parte dello Stato Amhara e dei suoi alleati.

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Pubblichiamo la “dichiarazione sulla dissacrazione da parte delle forze espansionistiche
Amhara delle Vittime del Genocidio del Tigray”, redatta dall’Ufficio Affari Esteri del Tigray.

Il governo del Tigray condanna la rimozione deliberata, la manomissione delle prove e la distruzione dei resti delle vittime del genocidio che, come trasmesso dai media etiopici, è stato condotto in Tigray dalle autorità dello Stato Amhara e dai loro alleati locali e nazionali. Il progetto genocida di sterminio del popolo del Tigray è sostenuto da un flusso infinito di prove.

Gli eserciti genocidi Etiope ed Eritreo, insieme ad un gruppo di forze predatrici appartenenti ai gruppi espansionistici Amhara, hanno commesso e continuano a commettere orribili atrocità contro il popolo del Tigray. Hanno commesso atti di genocidio, hanno sistematicamente stuprato in gruppo donne e ragazze, massacrato civili, fatto pulizia etnica, decimato l’economia del Tigray, distrutto istituzioni socioculturali, usato la fame come arma di guerra. Hanno deliberatamente vandalizzato le infrastrutture che forniscono servizi. Come documentato da istituzioni e media, le forze di invasione hanno commesso atrocità indicibili durante gli 8 mesi in cui hanno occupato tutto il Tigray.

La situazione nel Tigray occidentale e settentrionale

Alla fine di giugno 2021, queste forze sono state cacciate dalla maggior parte del Tigray. Ma l’intera parte occidentale e parti del Tigray nord-occidentale e orientale rimangono sotto un’occupazione brutale. Le forze espansionistiche Amhara hanno fatto tutto il possibile per liberare il Tigray occidentale da ogni presenza tigrina. Occorre notare che la classe dirigente Amhara espansionistica, che ha un dono senza pari di nutrire rancori storici, ha annesso l’intero Tigray occidentale. L’esercito eritreo continua ad occupare il Tigray occidentale e parti del Tigray nord-occidentale e orientale.

Poiché questa classe dirigente moralmente corrotta non ha alcuna base valida per le proprie rivendicazioni irredentiste, il suo metodo preferito per legittimare la sua violenta presa di un territorio tigrigno costituzionalmente riconosciuto è quello di creare nuove realtà demografiche sul territorio. Questa classe dirigente attua una pulizia etnica, come affermato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Ha attuato un genocidio in Tigray e ha promosso l’insediamento di massa dell’etnia Amhara.

A tal fine, queste rapaci forze espansionistiche Amhara, con la partecipazione diretta dell’esercito Eritreo di occupazione e con la piena partecipazione del regime genocida di Abiy, hanno scatenato orrori inimmaginabili sui tigrigni nelle parti occupate del Tigray. Il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato pubblicamente che in Tigray occidentale è stata commessa una pulizia etnica. Tuttavia, tale dichiarazione non è stata seguita da una specificazione degli autori del genocidio né da robuste misure correttive e punitive.

La distruzione dei cadaveri delle vittime

Questo atto barbarico ha portato alla migrazione forzata di oltre 2 milioni di persone all’interno dei confini. Ulteriori 70 mila persone hanno cercato rifugio in Sudan. Il silenzio assordante della comunità internazionale di fronte a tale barbarie ha incoraggiato il regime di Abiy, la dittatura Eritrea e la classe dirigente Amhara espansionistica a intensificare la loro repressione sui tigrigni. Aggiungendo la beffa al danno, le forze espansionistiche stanno ora riesumando i corpi dei tigrini da loro massacrati e messi in fosse comuni. Il loro unico scopo è di distruggere le prove. Il loro obiettivo è presentarsi come vittime e promuovere le loro pretese incostituzionali.

La necessità di un’indagine internazionale

Manomettendo sfacciatamente prove forensi, le forze espansionistiche Amhara stanno compiendo tentativi dilettanteschi di nascondere il proprio coinvolgimento diretto nello sterminio del popolo del Tigray. Parte di questa strategia delle forze espansionistiche per distogliere l’attenzione dalla loro evidente colpa è la dfifusione di accuse infondate contro il Tigray. Confondendo le acque riguardo al genocidio, questa cricca cerca di eludere la responsabilità nel processo. Ma come tutti i criminali, la cui colpa diventa più chiara in proporzione diretta ai loro sforzi per coprire i propri crimini, le forze espansionistiche Amhara non andranno lontano nel tentativo di mascherare il loro genocidio in Tigray.

Tutte le persone ragionevoli nel mondo non dovrebbero cadere in questo trasparente sotterfugio. Da parte sua, il governo del Tigray ha sempre insistito su un resoconto completo delle atrocità commesse in Tigray e altrove attraverso un’indagine indipendente. Essa deve essere condotta da un organismo internazionale imparziale. Le forze di invasione hanno combattuto con le unghie e con i denti per impedire che l’idea di indagini indipendenti fosse presa seriamente in considerazione.

Il tentativo dell’UNHCR

Un caso esemplare è il tentativo di istituzione, da parte dell’UNHCR, di una commissione indipendente. La commissione avrebbe dovuto indagare tutte le atrocità commesse durante la guerra del Tigray. Il governo del Tigray ha dato il suo sostegno alla Commissione. Il regime di Abiy si oppone strenuamente ad essa, negando il suo mandato e la legittimità. Infatti, il regime di Abiy ha espresso la sua obiezione sostenendo il proprio diritto illimitato di fare qualsiasi cosa all’interno della sua giurisdizione nazionale. Questa è la scioccante affermazione del diritto di massacrare i propri cittadini impunemente. Il regime di Abiy ha inoltre giurato di fare tutto ciò che è in suo potere per negare ai membri della Commissione l’accesso al paese.

Coerentemente con questa minaccia pubblicamente articolata di ostacolare un organismo investigativo debitamente istituito, il regime di Abiy ha combattuto una battaglia persa contro il finanziamento della commissione nel tentativo di rendere impossibile la sua missione. Il regime criminale di Abiy e i suoi partner espansionistici Amhara stanno ora giocando la loro ultima carta: manomettere le prove scavando i resti dei tigrini massacrati dalle forze di invasione. Le ambizioni territoriali delle forze espansionistiche Amhara, anche se sono accompagnate da un intenzione genocida sul popolo del Tigray per la sua orgogliosa storia e identità, non sono solo limitate al Tigray. Le stesse forze sono in guerra genocida con le minoranze all’interno della propria regione contro i popoli di Agaw e Kimant. Esternamente, queste forze sono state in guerra perpetua in Benshangul- Gumuz. Continui sono i tentativi di annessione dell’Oromia.

L’appello alla comunità internazionale

Tuttavia, il fetore della loro colpevolezza è troppo forte e le prove della loro colpevolezza troppo schiaccianti perché queste tattiche disumane abbiano un grande impatto sulla ricerca della giustizia. Se la comunità internazionale è seriamente intenzionata a rispettare la sua promessa e a trattenere i responsabili di massicce violazioni e abusi dei diritti umani, non può lasciare che questa classe dirigente espansionistica la faccia franca. Questo riguarda non solo le atrocità feroci contro i tigrigni, ma anche la distruzione delle prove che stabiliscono la loro colpevolezza. È ora che la comunità internazionale vada oltre le espressioni di preoccupazione e intraprenda azioni concrete per garantire responsabilità e giustizia nei confronti degli innumerevoli Tigrigni che sono stati vittime dei regimi di Abiy e Isaias, così come della predatoria classe dirigente Amhara.

Alberto Pizzolante

Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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