Mozambico: 1 milione di persone fuggite in cinque anni

Sono passati 5 anni dallo scoppio dei conflitti nella provincia di Cabo Delgado, in Mozambico. La situazione umanitaria continua a peggiorare.

- Advertisement -

In questi giorni ricorre il quinto anniversario dallo scoppio dei conflitti nella provincia di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico. Secondo l’UNHCR, i conflitti hanno costretto quasi 1 milione di persone a fuggire. L’Agenzia ONU per i Rifugiati chiede la fine della violenza. Inoltre, invita la comunità internazionale a fornire aiuto per ridurre le sofferenze della popolazione costretta alla fuga e delle comunità locali ospitanti nel nord del Mozambico.

I residenti nelle regioni interessate dai conflitti in Mozambico hanno assistito all’uccisione, alla decapitazione e allo stupro dei loro cari e all’incendio delle loro case e delle altre infrastrutture. Gruppi armati hanno arruolato con la forza uomini e ragazzi. Come rilevato dall’UNHCR, i mezzi di sussistenza sono andati perduti, l’istruzione si è fermata e l’accesso a beni di prima necessità come cibo e assistenza sanitaria è stato ostacolato. A cinque anni di distanza, secondo l’Agenzia ONU la situazione umanitaria a Cabo Delgado ha continuato a deteriorarsi. Il numero di persone costrette alla fuga è aumentato del 20%, raggiungendo i 946.508 nella prima metà di quest’anno. Il conflitto si è ora esteso alla vicina provincia di Nampula. La provincia, a settembre, ha subito quattro attacchi da parte di gruppi armati. Gli attacchi hanno colpito almeno 47.000 persone e ne hanno costretto alla fuga 12.000.

L’UNHCR sta fornendo alloggi e articoli per la casa, aiutando i sopravvissuti alla violenza di genere con supporto legale, medico e psicosociale e sostenendo le persone in fuga ad ottenere la documentazione legale. Il mese scorso, l’UNHCR e i suoi partner hanno condotto la prima missione di valutazione della protezione a Palma, nell’estremo nord-est del Paese. Palma è stata teatro di scontri nel marzo 2021. Violenze che hanno fatto fuggire la maggior parte dei 70.000 abitanti del distretto. L’UNHCR è preoccupata per i rischi che corrono le persone che continuano a tornare nelle loro aree di origine ancora non sicure.

A settembre 2022, la somma di 36,7 milioni di dollari richiesti dall’UNHCR per fornire servizi di protezione e assistenza salvavita era finanziata solo al 60%.

- Advertisement -
Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

ADVERTISEMENT

Simili

Mozambico, gli effetti del ciclone tropicale Gombe

L’11 marzo 2022 il ciclone tropicale Gombe ha colpito la provincia di Nampula, in Mozambico, distruggendo case, inondando terreni agricoli e costringendo la gente...

8 marzo, sciopero transfemminista di Non una di meno

Non una di meno ha proclamato uno "sciopero femminista e transfemminista transnazionale" per martedì 8 marzo. Non Una di Meno, insieme al movimento femminista...

Tigray, bloccati gli aiuti nonostante la tregua umanitaria

Venerdì 25 marzo il governo dell'Etiopia ha dichiarato una tregua umanitaria a tempo indeterminato con effetto immediato nella regione settentrionale del Tigray. Secondo il Governo, la...

In Tigray gli ospedali sono stati costretti a chiudere

L’Ayder Referral Hospital a Mekellé, in Tigray, ha cessato la sua attività. Lo ha riferito un servizio di Tigray TV. L’ospedale rimarrà attivo solo per...

Il tentativo di nascondere il genocidio in Tigray

Pubblichiamo la "dichiarazione sulla dissacrazione da parte delle forze espansionisticheAmhara delle Vittime del Genocidio del Tigray", redatta dall'Ufficio Affari Esteri del Tigray. Il governo del...

SOCIAL